La voce era cominciata a circolare il primo d’aprile e sembrava un… pesce. Invece Stefano Laudoni non è sceso in campo nella partita vinta in rimonta da Cividale contro Fiorenzuola (82-73), poiché è stato sospeso in via cautelare dal Tribunale nazionale antidoping a seguito di un controllo avvenuto dopo la finale di Coppa Italia a Roseto nello scorso mese di marzo, persa contro i padroni di casa, tra le polemiche arbitrali nel concitato finale.
In attesa che le controanalisi diano la conferma, si tratta di positività alla cannabis per il 33enne Laudoni, attivo anche nel mondo dello spettacolo, che chiuderebbe la sua stagione con 11 punti di media e la squadra prima in classifica nel girone B, lo stesso della Civitus Vicenza. Sono almeno tre i mesi di squalifica in caso di infrazione lieve.
Lo stesso caso era accaduto pochi mesi fa ad Andrea Tassinari, 25enne ex faro di San Vendemiano, il quale era stato trovato positivo al “Carboxy Thc”, il principio attivo della cannabis, durante il torneo estivo “3×3 Italia finals” a Cesenatico e anche lui subito sospeso. Il neo acquisto di Rimini è tornato in campo solo a novembre, “perdonato” dalla sua nuova società.
Da un lato c’è chi sostiene non si dovrebbe squalificare per cannabis, come ha sostenuto pubblicamente Francesco Infante, (l’ex Luiss Roma che lo scorso anno ha buttato fuori Vicenza dai playoff), sostenendo che l’assunzione peggiora le prestazioni. Ma dal versante Cividale il presidente Davide Micalich ha espresso tutto il suo rammarico prendendo le distanze come società dalla vicenda in conferenza stampa (video sotto), anche se sul giocatore ha detto: “non mi sento di demonizzarlo”.
“I nostri principi sono diversi – spiega Micalich – ha fatto una cretinata e la sua stagione rischia di finire qua. A livello tecnico è un’assenza molto pesante, non ci voleva. Andiamo avanti e teniamo duro”.
La voce era cominciata a circolare il primo d’aprile e sembrava un… pesce. Invece Stefano Laudoni non è sceso in campo nella partita vinta in rimonta da Cividale contro Fiorenzuola (82-73), poiché è stato sospeso in via cautelare dal Tribunale nazionale antidoping a seguito di un controllo avvenuto dopo la finale di Coppa Italia a Roseto nello scorso mese di marzo, persa contro i padroni di casa, tra le polemiche arbitrali nel concitato finale.
In attesa che le controanalisi diano la conferma, si tratta di positività alla cannabis per il 33enne Laudoni, attivo anche nel mondo dello spettacolo, che chiuderebbe la sua stagione con 11 punti di media e la squadra prima in classifica nel girone B, lo stesso della Civitus Vicenza. Sono almeno tre i mesi di squalifica in caso di infrazione lieve.
Lo stesso caso era accaduto pochi mesi fa ad Andrea Tassinari, 25enne ex faro di San Vendemiano, il quale era stato trovato positivo al “Carboxy Thc”, il principio attivo della cannabis, durante il torneo estivo “3×3 Italia finals” a Cesenatico e anche lui subito sospeso. Il neo acquisto di Rimini è tornato in campo solo a novembre, “perdonato” dalla sua nuova società.
Da un lato c’è chi sostiene non si dovrebbe squalificare per cannabis, come ha sostenuto pubblicamente Francesco Infante, (l’ex Luiss Roma che lo scorso anno ha buttato fuori Vicenza dai playoff), sostenendo che l’assunzione peggiora le prestazioni. Ma dal versante Cividale il presidente Davide Micalich ha espresso tutto il suo rammarico prendendo le distanze come società dalla vicenda in conferenza stampa (video sotto), anche se sul giocatore ha detto: “non mi sento di demonizzarlo”.
“I nostri principi sono diversi – spiega Micalich – ha fatto una cretinata e la sua stagione rischia di finire qua. A livello tecnico è un’assenza molto pesante, non ci voleva. Andiamo avanti e teniamo duro”.
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