Al PalaGoldoni il match salvezza tra As Vicenza e Torino di A2 femminile si è trasformato in una specie di sfida da saloon. Una partita ad alta tensione: reiterate proteste, falli tecnici, anche alla panchina di Vicenza, l’allenatore del Torino Corrado espulso e, verso fine gara, Tagliapietra colpita da una sbracciata alla bocca che le ha fatto uscire sangue. Ma soprattutto l’incredibile episodio dopo la sirena finale che ha coinvolto il dirigente e addetto stampa delle biancorosse, il 73enne Roberto Pellizzaro, seduto sugli spalti dietro le panchine, tra l’altro senza l’obbligatoria per legge mascherina Ffp2: dopo essersi alterato più volte durante l’incontro per le chiamate arbitrali, sbattendo anche il blocco degli appunti per terra platealmente, è entrato in campo scagliandosi a muso duro contro la coppia di fischietti.
A bloccarlo e riportalo fuori dal rettangolo di gioco è intervenuta la diesse Lidia Gorlin, al suo esordio casalingo in panchina come dirigente, dopo il “collaudo” a Crema di domenica scorsa. Una Gorlin che sempre più sta prendendo in mano la situazione nella storica società che ha contribuito in passato a portare in alto; mentre il ruolo di Pellizzaro pare ridimensionato, dopo la gestione del caso Rebellato e la scelta di chiamare Sinigaglia.
Un triste epilogo quello di domenica, tra i visi attoniti delle giocatrici che stavano esultando per la vittoria fondamentale (73-69) dell’As Vicenza contro le piemontesi ancora a zero punti in classifica, insieme al Treviso, ma che dovranno presto incontrarsi per recuperare la partita rinviata per covid. Nelle file biancorosse è rientrata Monica Tonello, ma c’è stato l’ennesimo show della bomber del campionato Gisel Villarruel: 28 punti con 5/9 nelle triple, 7/9 nei liberi, 39 minuti in campo. La squadra di coach Ussaggi ha tirato da tre con un ottimo 10/18, 56% di percentuale che è il miglior dato stagionale per la squadra di casa.
Il risultato è stato raggiunto, ma rimangono ancora diverse lacune da sistemare, come i 10 palloni persi nei primi 10 minuti (alla fine saranno 26).
Un leit motiv che si è ripetuto troppo spesso quest’anno.
Altro che gli arbitri.

Al PalaGoldoni il match salvezza tra As Vicenza e Torino di A2 femminile si è trasformato in una specie di sfida da saloon. Una partita ad alta tensione: reiterate proteste, falli tecnici, anche alla panchina di Vicenza, l’allenatore del Torino Corrado espulso e, verso fine gara, Tagliapietra colpita da una sbracciata alla bocca che le ha fatto uscire sangue. Ma soprattutto l’incredibile episodio dopo la sirena finale che ha coinvolto il dirigente e addetto stampa delle biancorosse, il 73enne Roberto Pellizzaro, seduto sugli spalti dietro le panchine, tra l’altro senza l’obbligatoria per legge mascherina Ffp2: dopo essersi alterato più volte durante l’incontro per le chiamate arbitrali, sbattendo anche il blocco degli appunti per terra platealmente, è entrato in campo scagliandosi a muso duro contro la coppia di fischietti.
A bloccarlo e riportalo fuori dal rettangolo di gioco è intervenuta la diesse Lidia Gorlin, al suo esordio casalingo in panchina come dirigente, dopo il “collaudo” a Crema di domenica scorsa. Una Gorlin che sempre più sta prendendo in mano la situazione nella storica società che ha contribuito in passato a portare in alto; mentre il ruolo di Pellizzaro pare ridimensionato, dopo la gestione del caso Rebellato e la scelta di chiamare Sinigaglia.
Un triste epilogo quello di domenica, tra i visi attoniti delle giocatrici che stavano esultando per la vittoria fondamentale (73-69) dell’As Vicenza contro le piemontesi ancora a zero punti in classifica, insieme al Treviso, ma che dovranno presto incontrarsi per recuperare la partita rinviata per covid. Nelle file biancorosse è rientrata Monica Tonello, ma c’è stato l’ennesimo show della bomber del campionato Gisel Villarruel: 28 punti con 5/9 nelle triple, 7/9 nei liberi, 39 minuti in campo. La squadra di coach Ussaggi ha tirato da tre con un ottimo 10/18, 56% di percentuale che è il miglior dato stagionale per la squadra di casa.
Il risultato è stato raggiunto, ma rimangono ancora diverse lacune da sistemare, come i 10 palloni persi nei primi 10 minuti (alla fine saranno 26).
Un leit motiv che si è ripetuto troppo spesso quest’anno.
Altro che gli arbitri.
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